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Discussioni e notizie riguardanti i Bee Gees e/o i fratelli Gibb

Moderatore: Enzo

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clerck

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Messaggio da clerck »

Date un'occhiata al sito www.spv.de , ossia l'etichetta tedesca che ha
distribuito Magnet: adesso addirittura faranno uscire l'ultimo album di Peter Frampton + il doppio dal vivo degli Who.
Chissà come mai il meglio della musica inglese si sta facendo produrre in Germania; sicuramente per problemi di costi di produzione o addirittura per una scelta di più vasto mercato tedesco; ovvero, l'esatto contrario dell'
Italia, dove un cd di nuova uscità costa oramai sopra i 20 Euro (40.000
delle vecchie lire) e dove, pertanto, la gente è indotta a comprare sempre meno dischi.....e poi si lamentano della pirateria.

Enzo: sei sicuro dell'imminente uscita del 3° singolo di Robin? Sul sito non sene parla proprio per niente....facci sapere: ti preghiamo.

Ciao a tutti .
Ernesto :shock:
MASSIMO BOSI
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Messaggio da MASSIMO BOSI »

Scusami Ernesto,
ma non credo che Peter Frampton e gli Who possano attualmente essere definiti “il meglio della musica inglese”;
Se dai un’occhiata alla charts britanniche, noterai che i cantanti/gruppi che restano in classifica per più settimane ( ad esempio Robbie Williams, gli Stereophonics, gli splendidi Coldplay….) e quelli che maggiormente incontrano i favori della critica (vedi i Radiohead) non hanno problemi ad uscire con le case discografiche più tradizionali.
Senza tenere conto dei personaggi emergenti, per i quali le major stravedono.

Il mercato tedesco è vasto ma non avrà mai la visibilità di quello Inglese o Americano.
Temo che quelle degli Who, di Frampton e di Robin Gibb siano state scelte obbligate.
Non mi preoccuperei più di tanto, a meno che anche il futuro album dei Bee Gees non esca con etichetta SPV………. :? Massimo
clerck

Majors ?

Messaggio da clerck »

Ciao Massimo,
scusami ma io volevo solo far notare questa nuova tendenza di cantanti
anglosassoni a farsi produrre in Germania: tutto qui.
Perdonami poi, ma quando io ero più giovane, Peter Frampton ed in
particolar modo gli Who erano molto quotati, per cui ritengo che siano
ancora degni di nota.
Per quanto riguarda i gruppi che tu hai citato, per carità....sono sicuramente molto bravi: io purtroppo non ho mai avuto modo di ascoltarli, essendo rimasto ancorato ai gruppi della mia generazione....sì, Robbie Williams l'ho visto un paio di volte a Top Of The Pops: è bravino, ma non mi entusiasma più di quel tanto, nonostante sia il solista del momento; perdonami: sarà perchè oramai sono un po' vetusto.
Intendiamoci io non ascolto solo Bee Gees e Beatles....mi piace molto
George Benson ed un sacco di gruppi.....ma per quanto riguarda il pop, sono rimasto agli anni 80: Talking Heads, per intenderci.
Il resto sicuramente mi sfugge in quanto, con l'uscita dei compact disc
mi sono dedicato esclusivamente e solo ai gruppi che mi entusiasmano di più.
D'altronde non si può stare dietro a tutto.

Però una cosa non mi è sfuggita, ossia che qualche grosso calibro ha
cominciato a farsi produrre in Germania e non più in Inghilterra.
Per mercato tedesco intendevo solo riferirmi alla reperibilità dei prodotti dal punto di vista dell'acquisto nei negozi, in particolare paragonato all'Italia (vedi Magnet qui da noi che ha tardato ad uscire); assolutamente non volevo riferirmi alle produzioni degli artisti di moda attualmente.

Anche io quando mi accorsi che Robin fece produrre il suo ultimo disco
in Germania e non in Inghilterra, lo trovai insolito e subito mi chiesi
se sarei riuscito a reperirlo con facilità in Italia.

Per quanto riguarda la scelta che tu consideri obbligata, ma che io
invece ritengo operata di questi artisti: perdonami Massimo ma che non mi si venga a raccontare che Robin e gli Who e Frampton hanno difficoltà a trovare un'etichetta che se li voglia prendere nel mondo occidentale?
Ribadisco di essere solo un utente/acquirente come tutti e non un addetto
ai lavori(dj o operante nel ramo della distribuzione musicale)ma quel
mio amico che mi procurò Magnet dalla Germania mi specificò che:
un'etichetta indipendente come la SPV spesso lascia maggior libertà
all'artista di una " major " e non gli impone di aggiungere o eliminare
una canzone dall'album (vedi Still Waters e TIWICI usciti in Giappone e
in Inghilterra con due pezzi in più, a differenza di quello italiano).
Inoltre una piccola etichetta, oltre al contratto, spesso suole corrispondere
percentuali maggiori sul venduto: il che non è poco per un artista.

Per quanto riguarda le Majors, da te declamate,bisogna innanzitutto
riscontrare che il mercato discografico in tutto il mondo imperversa in
una forte crisi:
L'Universal (ex Polygram,ex Seagram) è in fallimento e pare potrebbe
venire acquisita nientedimeno dalla Apple computer....pensa te;
la Warner sta tentando di vendere tutto ad EMI, che non se la passa
bene a sua volta;
La Sony vorrebbe svendere il ramo dischi ma nessuno la vuole .
Purtroppo delle care Majors non ne rimangono altre, e di questa situazione
chi ne fa le spese, siamo solo noi acquirenti che dobbiamo sborsare ben 20 € per i dischi di nuova uscita.....quando li troviamo poi (come Magnet).

Da questa crisi ne rimane escluso solo il mercato giapponese, che ha sempre prodotto da se per il proprio mercato interno e che da qualche decina d'anni si è messo ad esportare in occidente a prezzi per noi alti, dato che i dischi vecchi da noi non si trovano più, ma da loro invece sì.
Un classico esempio di questo fu il cd Living Eyes, in Germania ed in
USA non più disponibile e arrivatomi direttamente da Tokyo al mio negoziante(allora Internet non c'era ancora).

Questo mio amico,più grande e più esperto di me, non fa altro che
raccontarmi di quando comprava gli LP dei Beatles e dei Rolling Stones
in Germania, spedendo talloncini che si trovavano su riviste
specializzate di allora.
Là i dischi uscivano 3 mesi prima che in Italia e costavano la metà .
Più o meno come adesso: costano meno ed escono prima....come quando uscì ONE, che una mia corrispondente tedesca già aveva comprato.....in Italia invece ancora non era disponibile....ma per fortuna uscì 2 o 3 settimane dopo nei negozi della mia città.
Questo intendevo dire, riferendomi al mercato discografico tedesco.

Capisco che l'Italia è tuttora un paese ad alto rischio pirateria e che
molti dischi(tra i quali anche Magnet) da noi rischiano a volte di non
uscire perchè la Casa discografica italiana non ci vuole perdere, dato
che il 40% dei cd vengono falsificati. Ma se i signori discografici
abbassassero i prezzi(andiamo:20 Euro per un cd ????), sono sicuro che
venderebbero di più e la gente smetterebbe di comprare cd-r, solo per
poter spendere meno (vuoi mettere la differenza di qualità?) e le cose
si troverebbero nei negozi di ogni città (non mi stancherò mai di dirlo).

Scusami Massimo se mi sono ripetuto ad una precedente discussione e se
ho allargato un po' troppo il discorso, ma questo perchè qualcuno
potrebbe erroneamente pensare che se Magnet da noi è stato distribuito
male, possa essere per colpa della SPV o di una cattiva scelta di Robin
Gibb ad appoggiarsi ad una piccola etichetta anzichè alla solita grande
......poi, i reali motivi, li conoscerà ovviamente solo lui.
Pertanto aspettiamoci che molti altri artisti, magari gli stessi due
fratelli Gibb rimasti, per il loro prossimo disco, possano decidere di
scegliersi una nuova etichetta, piccola o grande che possa essere.
L'importante è che però lo facciano uscire: dico bene?
Ciao:
Ernesto :shock:
MASSIMO BOSI
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Iscritto il: 16 gen 2003, 15:48
Località: Faenza (Ravenna)

Messaggio da MASSIMO BOSI »

Dici bene, dici bene, caro Ernesto.

E se i Bee Gees (con le loro possibilità di spesa), fuggissero dalle case discografiche tradizionali (grandi o piccole che siano) e pensassero ad una autoproduzione/sponsorizzazione del prossimo album?

A proposito, visto che l'hai citato, "Living Eyes" versione Giapponese ce l'ho anch'io: splendido, con tutti quei caratteri incomprensibili.

Un saluto dalla Romagna, Massimo.
:wink:
clerck

Japan

Messaggio da clerck »

Ariciao Massimo,
no....non credo che possa convenire ad un qualsiasi artista autoprodursi
il proprio disco e non credo nemmeno debba trattarsi di una questione di soldi.
Non credo che il tutto si possa limitare alla produzione materiale del disco, ossia al lavoro dello studio di registrazione,mixaggio ed incisione su compact disc e realizzazione di quest'ultimo.
Sicuramente qui si sarebbe solo alla metà del lavoro; mancherebbe solo
la pubblicità e la sua distribuzione, cose che un qualsiasi artista, a
qualsiasi livello sicuramente non sarebbe in grado di fare.
Nel senso che il cd è stato materialmente prodotto, come fai a venderlo
senza affidarsi ai normali canali di distribuzione(case discografiche del posto, rappresentanti,grossisti e poi dettaglianti)? .....ovviamente col classico aumento di prezzo che avviene per ogni passaggio di mano.
Ce li vedi gli artisti che si affidano ad un tramite per vendere direttamente ai grossisti il proprio prodotto?
Certo, nessuno glielo impedirebbe, ma nella maggior parte dei casi il
quantitativo del cd gli rimarrebbe nel magazzino perchè invenduto.

Ritengo che al massimo, ogni artista di grosso calibro possa limitarsi a controllare o fondare la propria etichetta.....ma al resto poi si devono logicamente pensare i normali canali di distribuzione, ovvero le Case Discografiche (Majors, come le chiami tu).
Altrimenti poi ci ritroveremmo a comprare i dischi a mezzo Ebay e oltre
oceano, da questo o quel collezionista.....e a chissà quali prezzi.
Oramai sono le case discografiche che controllano gli artisti, in ogni senso e sono proprio le case locali che decidono o meno se i Bee Gees debbano o meno venire in Italia a promuovere un loro nuovo disco.
Per questo motivo non vengono in Italia.....a meno che l'artista o il gruppo musicale decida di fare un concerto di propria iniziativa.

Sono contento che anche tu sei sfegatato come me ed apprezzi le cose
prodotte in Giappone......carini i loro dischi con tanto di OBI(fascetta) ed ideogrammi, vero?.....eh eh.
Adesso ti manderò al tuo indirizzo e-mail, grande Massimo, la picture
di quello che ho comprato tramite Ebay da un venditore da Tokio, e che domani andrò a ritirare.
Perdonami l'eccitazione, ma a 40 anni suonati sono oramai poche le cose
che riescono a farmi emozionare così.....ovvero riuscire ad entrare in
possesso di certi dischi e libri, che fino a qualche anno fà potevo solo limitarmi a guardare sui siti stranieri.
Ciao Max......un saluto dall'Emilia.
Ernesto :shock:
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