Caro Karim, hai ragione. LOVE IS BLIND e' proprio carina. Soprattutto perche' di uno stile a me molto caro, il country.
Caro Clerck, non c'e' problema. per me how many sleep rimane se non orribile, orripilante. ciao Angelo
Commento sferzante di Barry nella Q&A di barrygibb.com
Moderatore: Enzo
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Alcune mie considerazioni:
a) Le critiche mosse sul sito di Barry Gibb nei confronti di Robin non avrebbero nulla di scandaloso se partissero da un semplice fan; peccato (e per fortuna!) che Barry non possa essere definito così banalmente: altro che fan! Qui siamo di fronte all’oggetto del culto per cui le sue dichiarazioni, sia pur legittime, suonano eccessive all’orecchio di appassionati che vorrebbero vivere nuove puntate della saga Bee Gees.
b) E’ improprio paragonare questa tensione a quelle che portarono al momentaneo scioglimento del gruppo alla fine degli anni 60: all’epoca si trattava di ventenni scalpitanti che si lasciavano guidare dall’istinto alla ricerca di una gloria (e una ricchezza) tutta da consolidare. Oggi Barry e Robin sono due agiatissimi milionari (in sterline) che già da qualche tempo vivono la mezza età (con annessi inevitabili problemi di salute); ricchissimi signori, mariti, padri e perfino nonni nonché (soprattutto per noi fans) icone tra le più importanti della storia della musica leggera: il nervosismo che palesano oggi Barry e Robin (ma soprattutto il primo) non può essere paragonato a quello di 35 anni fa.
c) E’ sorprendente solo fino ad un certo punto la frenetica attività artistica di Robin dopo la morte di Maurice; infatti il singolo “Please” è stato presentato alla Tv tedesca nel dicembre 2002, poche settimane prima della morte del fratello gemello; in pratica la promozione del nuovo album era già iniziata prima della tragica dipartita di Maurice, non dopo! E gli impegni promozionali, a quel livello, vanno rispettati. Inoltre trovo abbastanza naturale rifugiarsi nella distrazione/lavoro quando si è colpiti così da vicino da un lutto; lo affermo per esperienza personale: tra il 2002 e il 2004 ho perso i miei genitori e in entrambi i casi non vedevo l’ora di tornare al tran tran lavorativo abituale. Robin inoltre è sempre stato più attivo di Barry nel promuoversi: nel 1983 lo ricordo al Festivalbar, all’Arena di Verona; non mi sembra sia mai avvenuto nulla del genere per i lavori solisti del fratello maggiore.
d) C’è chi nutre dubbi a proposito del lavoro che Barry Gibb sta preparando per la Streisand; personalmente ritengo che la riedizione di questa collaborazione di lusso, a distanza di 25 anni, non sia nata improvvisamente ma sia stata pianificata da tempo: se Barry ha scritto delle belle canzoni in questi anni, probabilmente non le ha date a Cliff Richard ma le ha custodite gelosamente per regalarle a Barbra. L’album che uscirà a settembre non potrà deludere i fans: sarà probabilmente una mega produzione con strumentisti di lusso e le canzoni non potranno che essere belle, bellissime; ma senza quella magica spontaneità che caratterizzò l’album Guilty con la Streisand nel ciocco delle sue capacità interpretative e un Barry che a 34 anni raggiungeva forse il suo momento creativo più alto a suggellare i magici anni del periodo “Febbre”, ma anche a pochi mesi dal tormentato “Living Eyes” che segnò l’inizio della parabola discendente dei Bee Gees; non mancheranno le stroncature dei media specializzati che, di solito, non perdonano certi revival, al di là del loro reale valore intrinseco.
e) E' certamente esagerato definire l’eventuale collaborazione tra Paul McCartney e Robin Gibb come la più significativa degli ultimi 40 anni. Non capisco inoltre che genere di collaborazione si stia preparando (ammesso che sia vero): in fin dei conti recentemente entrambi i Gibb hanno avuto l’onore di partecipare ad un lavoro allargato al Beach Boy Brian Wilson e ad altri (relativamente!) importanti artisti ma non è che il disco di beneficenza per le popolazioni colpite dallo Tsunami ce lo ricorderemo a lungo (io, da un punto di vista artistico, l’ho già dimenticato). Inoltre la collaborazione del secolo McCartney l’ha già realizzata col Michael Jackson fresco fresco del capolavoro “Thriller”, poco prima della metà degli anni ‘80. Clamoroso sarebbe stato l’incontro tra il Baronetto e Barry Gibb ma solo se fosse avvenuto alla fine degli anni ’70 quando non solo i fans ma anche i critici vedevano nei Bee Gees ( e nel loro leader) gli eredi naturali dei Beatles ( e di McCartney). E clamorosa fu comunque la fusione Gibb/Streisand nel 1980, per le motivazioni già espresse. Un eventuale sodalizio tra Paul McCartney e Robin Gibb non mi sembra abbia lo stesso fascino, vuoi per l’età dei due signorotti (e quindi il talento non più luminoso), vuoi per gli stili certamente distanti. D’altra parte anche un’eventuale duetto McCartney/Jagger (ovvero Beatles/Stones) oggi non sarebbe clamoroso come 30 anni fa.
f) Aspettando l’album dal vivo di Robin (che mi preoccupa e mi incuriosisce), ormai stanco dell’ascolto dei bellissimi lavori di U2 e KEANE, domani mi precipito a comprare il disco dei COLDPLAY e magari anche quello degli OASIS (i fratelli Gallagher litigano da sempre, altro che Barry e Robin); per la serie “non si vive di soli Bee Gees”, anche perché si rischierebbe di perdere obiettività: meditate gente……
g) Mi fa piacere il ritorno di Ernesto nel forum anche perché lo sento più rilassato e molto più costruttivo rispetto alla versione precedente; tra l’altro, di questo passo, nel giro di qualche mese “Clerck2” avrà agganciato il vecchio “Clerck” come numero di messaggi posti nel forum. E vai!
Massimo.
a) Le critiche mosse sul sito di Barry Gibb nei confronti di Robin non avrebbero nulla di scandaloso se partissero da un semplice fan; peccato (e per fortuna!) che Barry non possa essere definito così banalmente: altro che fan! Qui siamo di fronte all’oggetto del culto per cui le sue dichiarazioni, sia pur legittime, suonano eccessive all’orecchio di appassionati che vorrebbero vivere nuove puntate della saga Bee Gees.
b) E’ improprio paragonare questa tensione a quelle che portarono al momentaneo scioglimento del gruppo alla fine degli anni 60: all’epoca si trattava di ventenni scalpitanti che si lasciavano guidare dall’istinto alla ricerca di una gloria (e una ricchezza) tutta da consolidare. Oggi Barry e Robin sono due agiatissimi milionari (in sterline) che già da qualche tempo vivono la mezza età (con annessi inevitabili problemi di salute); ricchissimi signori, mariti, padri e perfino nonni nonché (soprattutto per noi fans) icone tra le più importanti della storia della musica leggera: il nervosismo che palesano oggi Barry e Robin (ma soprattutto il primo) non può essere paragonato a quello di 35 anni fa.
c) E’ sorprendente solo fino ad un certo punto la frenetica attività artistica di Robin dopo la morte di Maurice; infatti il singolo “Please” è stato presentato alla Tv tedesca nel dicembre 2002, poche settimane prima della morte del fratello gemello; in pratica la promozione del nuovo album era già iniziata prima della tragica dipartita di Maurice, non dopo! E gli impegni promozionali, a quel livello, vanno rispettati. Inoltre trovo abbastanza naturale rifugiarsi nella distrazione/lavoro quando si è colpiti così da vicino da un lutto; lo affermo per esperienza personale: tra il 2002 e il 2004 ho perso i miei genitori e in entrambi i casi non vedevo l’ora di tornare al tran tran lavorativo abituale. Robin inoltre è sempre stato più attivo di Barry nel promuoversi: nel 1983 lo ricordo al Festivalbar, all’Arena di Verona; non mi sembra sia mai avvenuto nulla del genere per i lavori solisti del fratello maggiore.
d) C’è chi nutre dubbi a proposito del lavoro che Barry Gibb sta preparando per la Streisand; personalmente ritengo che la riedizione di questa collaborazione di lusso, a distanza di 25 anni, non sia nata improvvisamente ma sia stata pianificata da tempo: se Barry ha scritto delle belle canzoni in questi anni, probabilmente non le ha date a Cliff Richard ma le ha custodite gelosamente per regalarle a Barbra. L’album che uscirà a settembre non potrà deludere i fans: sarà probabilmente una mega produzione con strumentisti di lusso e le canzoni non potranno che essere belle, bellissime; ma senza quella magica spontaneità che caratterizzò l’album Guilty con la Streisand nel ciocco delle sue capacità interpretative e un Barry che a 34 anni raggiungeva forse il suo momento creativo più alto a suggellare i magici anni del periodo “Febbre”, ma anche a pochi mesi dal tormentato “Living Eyes” che segnò l’inizio della parabola discendente dei Bee Gees; non mancheranno le stroncature dei media specializzati che, di solito, non perdonano certi revival, al di là del loro reale valore intrinseco.
e) E' certamente esagerato definire l’eventuale collaborazione tra Paul McCartney e Robin Gibb come la più significativa degli ultimi 40 anni. Non capisco inoltre che genere di collaborazione si stia preparando (ammesso che sia vero): in fin dei conti recentemente entrambi i Gibb hanno avuto l’onore di partecipare ad un lavoro allargato al Beach Boy Brian Wilson e ad altri (relativamente!) importanti artisti ma non è che il disco di beneficenza per le popolazioni colpite dallo Tsunami ce lo ricorderemo a lungo (io, da un punto di vista artistico, l’ho già dimenticato). Inoltre la collaborazione del secolo McCartney l’ha già realizzata col Michael Jackson fresco fresco del capolavoro “Thriller”, poco prima della metà degli anni ‘80. Clamoroso sarebbe stato l’incontro tra il Baronetto e Barry Gibb ma solo se fosse avvenuto alla fine degli anni ’70 quando non solo i fans ma anche i critici vedevano nei Bee Gees ( e nel loro leader) gli eredi naturali dei Beatles ( e di McCartney). E clamorosa fu comunque la fusione Gibb/Streisand nel 1980, per le motivazioni già espresse. Un eventuale sodalizio tra Paul McCartney e Robin Gibb non mi sembra abbia lo stesso fascino, vuoi per l’età dei due signorotti (e quindi il talento non più luminoso), vuoi per gli stili certamente distanti. D’altra parte anche un’eventuale duetto McCartney/Jagger (ovvero Beatles/Stones) oggi non sarebbe clamoroso come 30 anni fa.
f) Aspettando l’album dal vivo di Robin (che mi preoccupa e mi incuriosisce), ormai stanco dell’ascolto dei bellissimi lavori di U2 e KEANE, domani mi precipito a comprare il disco dei COLDPLAY e magari anche quello degli OASIS (i fratelli Gallagher litigano da sempre, altro che Barry e Robin); per la serie “non si vive di soli Bee Gees”, anche perché si rischierebbe di perdere obiettività: meditate gente……
g) Mi fa piacere il ritorno di Ernesto nel forum anche perché lo sento più rilassato e molto più costruttivo rispetto alla versione precedente; tra l’altro, di questo passo, nel giro di qualche mese “Clerck2” avrà agganciato il vecchio “Clerck” come numero di messaggi posti nel forum. E vai!
Massimo.