ODDIO, HO DIMENTICATO DI CITARE VOICES.
UNA DELLE PIU' BELLE MAI CANTATE DA ROBIN. DOV'E' UNA VOICES NEL PERIODO FEVER?
E HAD A LOT OF LOVE LAST NIGHT? DOVE LA METTIAMO? APPRESSO A TRAGEDY?
IO LA VEDO APPRESSO A NEVER BEEN ALONE O A SOUND OF LOVE O A CHERRY RED.
SE STOP THINK AGAIN BARRY L'AVESSE CANTATA NORMALMENTE SICURAMENTE L'AVREI MESSA APPRESSO A LOST IN YOUR LOVE O A THE CHANGE IS MADE.
CIAO ANGELO D'AQUINO
Living Eyes
Moderatore: Enzo
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MASSIMO BOSI
- Messaggi: 632
- Iscritto il: 16 gen 2003, 15:48
- Località: Faenza (Ravenna)
A proposito di Living Eyes, direi che questa è l'occasione per riposizionarsi sul link del forum di tanto tempo fa, dedicato a questo lavoro dei Gibb......
I giudizi non furono unanimi.....
Fortunatamente chi non ammette diversità di giudizio si sta divertendo (????) su altro forum (ogni riferimento a personaggi esistenti è.... assolutamente voluto....... eheheheh!)
Massimo.
I giudizi non furono unanimi.....
Fortunatamente chi non ammette diversità di giudizio si sta divertendo (????) su altro forum (ogni riferimento a personaggi esistenti è.... assolutamente voluto....... eheheheh!)
Massimo.
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MASSIMO BOSI
- Messaggi: 632
- Iscritto il: 16 gen 2003, 15:48
- Località: Faenza (Ravenna)
Quello che mi fa impressione rileggendo la mia recensione di "Living Eyes" è che, benchè non fosse del tutto positiva, venne immediatamente accettata, approvata (soprattutto rispettatata) proprio da due dei "separatisti" del forum parallelo (Claudio e Pierluigi) ...................
sarebbe stato bello continuare così, nel segno del rispetto reciproco tra persone competenti e appassionate.......
Massimo.
sarebbe stato bello continuare così, nel segno del rispetto reciproco tra persone competenti e appassionate.......
Massimo.
...ricordo con grande emozione l'uscita di living eyes.
Mio cugino (che mi fece conoscere i bgs della febbre del sabato sera e che quindi mi fece inesorabilmente ammalare), mi disse, poco prima della sua uscita, che la gente era eccitatissima all'uscita del nuovo disco e chiedeva in continuazione. Chissà cosa ci si aspettava dai BeeGeeS!!!!
Quando l'ebbi tra le mani e dopo due secondi nelle orecchie.......rimasi deluso!!! Chissà che mi aspettavo dai BeeGees!!!
Ma anche io, come Massimo, sono legato a quell'album proprio per i motivi da lui citati e comunque......Nothing Colud be good è bellissima!!!
un saluto a tutti
Natale
Mio cugino (che mi fece conoscere i bgs della febbre del sabato sera e che quindi mi fece inesorabilmente ammalare), mi disse, poco prima della sua uscita, che la gente era eccitatissima all'uscita del nuovo disco e chiedeva in continuazione. Chissà cosa ci si aspettava dai BeeGeeS!!!!
Quando l'ebbi tra le mani e dopo due secondi nelle orecchie.......rimasi deluso!!! Chissà che mi aspettavo dai BeeGees!!!
Ma anche io, come Massimo, sono legato a quell'album proprio per i motivi da lui citati e comunque......Nothing Colud be good è bellissima!!!
un saluto a tutti
Natale
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MASSIMO BOSI
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- Iscritto il: 16 gen 2003, 15:48
- Località: Faenza (Ravenna)
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Alessandro
- Messaggi: 202
- Iscritto il: 23 gen 2003, 13:56
- Località: Roma
- Contatta:
...ciao...be, si in effetti fa una certa sensazione rileggere e rileggersi! son passati 5 anni dal 2004...chissà che fine hanno fatto questi amici....specialmente ANGELO D'AQUINO, che io ho conosciuto con grande piacere. Angelo, mi piacerebbe che tu venissi allo scoperto, almeno per dirmi come stai ecc ecc (conosci la mia e-mail), tempo fa ti scrissi per chiederti se avevi i DEMO di EATEN ALIVE, ma non mi hai risposto, mi ricordo anche che uno dei tuoi genitori stava poco bene...poi non so altro.Mi farebbe piacere se ti affacciassi sul forum ogni tanto, magari rispondendo a cose inerenti i Bee Gees e non a molte cose inutili che a volte vengono dette sul forum (non voglio entrare in polemica con nessuno, non è nel mio stile). Bè....spero che ci siano delle resurrezioni eccellenti perchè ho nostalgia di quelle belle chiacchierate senza battibecchi e affari personali, con gente esperta (musicisti e non)! Ciao 
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lovesoright
- Messaggi: 57
- Iscritto il: 31 lug 2005, 00:05
- Località: bari
Innanzi tutto un bacio a tutti da BARI e dal vs. Sabino, il topic di Living Eyes mi ha sempre affascinato tanto e le vostre "disquisizioni" sono davvero interessanti. La cosa che pero' nessuno considera e' che nonostante la bellezza di quell'album, i nostri mitici fratelloni l'hanno sempre "sconsiderato" in toto. Ricordo che qualcuno dei fans di vecchia data avvicinatosi ai gibb gli abbia chiesto di quell'album e di quanto sia stato amato dall'Italia. Ebbene con una smorfia di quasi "disgusto" Barry o Robin (non ricoerdo bene) fece capire che non gliene fregava "UNA mazza" DI QUELL'ALBUM.. Chiusa questa breve parentesi ricordo che nei negozi di dischi rimasero invendute migliaia di copie di Living Eyes, e io provavo una tristezza infinita nel vedere quelle pile di LP abbandonati sotto gli scaffali.. Per me e' un album bellissimo eccetto HE'S A LIAR. Wildflower invece e' di una dolcezza unica e soltanto Maurice poteva cantare una canzone simile..Infine chiudo dicendo quanto sia bello il fatto di avere tra di noi GUSTI a volte cosi' opposti..A tal proposito voglio dire a PierBarry che saluto calorosamente che CHARADE e' una delle canzoni piu' brutte che io abbia mai ascoltato in vita mia.. Aggiungi il danno che a scriverla siano stati i miei miti in assoluto e capirai quanto sia sgradevole tutto cio'... Ciao a tutti amici e scrivete scrivete e scrivete sempre sul nostro forum
Living Eyes
Ciao a tutti, frequento Bee Gees Italy da anni ma questo è il mio primo intervento come membro del forum. E capita anche al momento giusto, dato che si parla di "Living Eyes" che resta uno dei miei dischi preferiti fra i molti che amo dei Bee Gees.
In effetti è un disco che suscita pareri contrastanti: per quanto mi riguarda, lo trovo bellissimo, ingiustamente sottovalutato. Credo che il suo insuccesso commerciale sia più da ascrivere alla cattiva pubblicità che alla qualità intrinseca dell'album. Una canzone come Paradise, a mio modesto avviso, è una delle più belle mai pubblicate dai nostri. Ma - ad eccezione di Crying Every Day, che comunque anticipa la svolta elettro-pop di Robin coi suoi successivi album solistici - devo dire che mi piacciono tutte le canzoni.
In conclusione, "Living Eyes" è un lavoro che apprezzo più dei precedenti "Children Of The World" e "Spirits Having Flown" e più dei dischi pubblicati negli anni Ottanta che gli sono succeduti.
In effetti è un disco che suscita pareri contrastanti: per quanto mi riguarda, lo trovo bellissimo, ingiustamente sottovalutato. Credo che il suo insuccesso commerciale sia più da ascrivere alla cattiva pubblicità che alla qualità intrinseca dell'album. Una canzone come Paradise, a mio modesto avviso, è una delle più belle mai pubblicate dai nostri. Ma - ad eccezione di Crying Every Day, che comunque anticipa la svolta elettro-pop di Robin coi suoi successivi album solistici - devo dire che mi piacciono tutte le canzoni.
In conclusione, "Living Eyes" è un lavoro che apprezzo più dei precedenti "Children Of The World" e "Spirits Having Flown" e più dei dischi pubblicati negli anni Ottanta che gli sono succeduti.
Grazie Gibel (scusami, non ricordo il tuo nome) dimmi in privato dove devo venire a prendere la copia, la mia e-mail è: roccodp64@yahoo.it Ti ringrazio tantissimo! Ciao.
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ruicosta2003
- Messaggi: 22
- Iscritto il: 28 lug 2009, 16:48
- Località: VITERBO
- Contatta:
Ciao a tutti,
vorrei spezzare anche io una lancia in favore di LIVING EYES,
secondo me è un gran bel disco con alcuni brani di alto livello, forse non così commerciale come i precedenti ma cmq uno fra i miei preferiti....
tra l'altro il primo album dei Gibb che comprai dopo un'attesa spasmodica!
Lo scorso anno l'ho finalmente preso in CD su eBay dopo una lunga ricerca e tuttora lo riascolto sempre volentieri...
le mie preferite sono certamente Paradise e Living Eyes ma anche He's A Liar non mi è mai dispiaciuta, anzi....
vorrei spezzare anche io una lancia in favore di LIVING EYES,
secondo me è un gran bel disco con alcuni brani di alto livello, forse non così commerciale come i precedenti ma cmq uno fra i miei preferiti....
tra l'altro il primo album dei Gibb che comprai dopo un'attesa spasmodica!
Lo scorso anno l'ho finalmente preso in CD su eBay dopo una lunga ricerca e tuttora lo riascolto sempre volentieri...
le mie preferite sono certamente Paradise e Living Eyes ma anche He's A Liar non mi è mai dispiaciuta, anzi....
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MASSIMO BOSI
- Messaggi: 632
- Iscritto il: 16 gen 2003, 15:48
- Località: Faenza (Ravenna)
http://www.storiadellamusica.it/Bee_Gee ... %29.p0-r65
Come spesso accade a chi deve fare i conti con lo stereotipo commerciale, I Bee Gees pagano il dazio di aver ripreso il cammino pop, da sempre percorso, alla fine di un’epoca che li ha visti “prestati” con immenso successo alla Disco Music, genere nel quale, ad onor del vero, non sono mai entrati a piedi pari, avendo contribuito con brani la cui struttura ritmica, tecnicamente parlando, era basata più su un “moderate beat” che un tempo di Disco Dance canonica degli anni ’70, inventato da Moroder.
Premesso ciò, nell’album in questione i Bee Gees si riappropriano del genere Pop e delle armonie acustiche che hanno caratterizzato buona parte della loro produzione.
E’ l’album nel quale riappare, come voce solista, anche Robin Gibb, dopo il “sacrificio” a favore dei falsetti di Barry negli album precedenti, in piena “febbre” da discoteca.
Le collaborazioni eccellenti di Don Felder (Eagles) e Jeff Porcaro (Toto), arricchiscono il prodotto in maniera rimarchevole ed evidente all’ascolto.
Il brano di apertura “Living Eyes”, che dà il titolo all’album, è indicativo del peso che si vuole dare all’intero prodotto. Il tempo è marcato, cadenzato per introdurre un’ evoluzione che sfocia in maniera convincente, con l’apporto di un arrangiamento di chitarre che riavvicinano il gruppo al genere pop-rock.
L’ influenza rock è ancor più marcata nel coraggiosissimo “ He’s a liar”, nel quale si sperimentano dissonanze armoniche degne della migliore sperimentazione Pop-Rock. Se al posto dei Bee Gees, vittime dello stereotipo di gruppo “easy listening”, fosse stato proposto dai Toto, sarebbe entrato nella storia della musica leggera.
Il resto dell’album scorre via piacevolmente tra ballate acustiche come la deliziosa e solare “ Paradise” e la bucolica “ Wildflower”, affidata al compianto Maurice; eleganti ed intime sonate come “ Nothing Could Be Good”, degna del miglior George Michael e che rappresenta uno dei brani pù raffinati mai proposti dai Bee Gees, passando per brani di impegno quali “ Soldiers”, un rock passionale, o “ Crying' Every Day” ritmato ed accorato, per finire in maniera quasi solenne,(.. e un po’ fuori tema..) , con “ Be who you are”, una piece sinfonica, pallino ricorrente di Barry Gibb.
Nel mezzo troviamo due classiche ballad romantiche, interpretate da Robin; “ Don't Fall in Love With Me” , tradizionale e corposa, anche se con un testo troppo ripetitivo e “ I Still Love You”, una nènia di cui si poteva fare a meno…(non tutte le ciambelle riescono col buco…).
In conclusione possiamo dire che l’album “Living Eyes” è molto ben confezionato e avrebbe meritato più credito, se non altro per il coraggio dimostrato dai Bee Gees nel rompere con un genere ormai agonizzante, in cui rimasero invischiati anche gruppi di spessore come gli Earth Wind&Fire, per riproporre un genere come il Pop-rock che, per anni, li ha visti protagonisti assoluti anche se spesso ingiustamente bistrattati. La storia li riabiliterà.
Come spesso accade a chi deve fare i conti con lo stereotipo commerciale, I Bee Gees pagano il dazio di aver ripreso il cammino pop, da sempre percorso, alla fine di un’epoca che li ha visti “prestati” con immenso successo alla Disco Music, genere nel quale, ad onor del vero, non sono mai entrati a piedi pari, avendo contribuito con brani la cui struttura ritmica, tecnicamente parlando, era basata più su un “moderate beat” che un tempo di Disco Dance canonica degli anni ’70, inventato da Moroder.
Premesso ciò, nell’album in questione i Bee Gees si riappropriano del genere Pop e delle armonie acustiche che hanno caratterizzato buona parte della loro produzione.
E’ l’album nel quale riappare, come voce solista, anche Robin Gibb, dopo il “sacrificio” a favore dei falsetti di Barry negli album precedenti, in piena “febbre” da discoteca.
Le collaborazioni eccellenti di Don Felder (Eagles) e Jeff Porcaro (Toto), arricchiscono il prodotto in maniera rimarchevole ed evidente all’ascolto.
Il brano di apertura “Living Eyes”, che dà il titolo all’album, è indicativo del peso che si vuole dare all’intero prodotto. Il tempo è marcato, cadenzato per introdurre un’ evoluzione che sfocia in maniera convincente, con l’apporto di un arrangiamento di chitarre che riavvicinano il gruppo al genere pop-rock.
L’ influenza rock è ancor più marcata nel coraggiosissimo “ He’s a liar”, nel quale si sperimentano dissonanze armoniche degne della migliore sperimentazione Pop-Rock. Se al posto dei Bee Gees, vittime dello stereotipo di gruppo “easy listening”, fosse stato proposto dai Toto, sarebbe entrato nella storia della musica leggera.
Il resto dell’album scorre via piacevolmente tra ballate acustiche come la deliziosa e solare “ Paradise” e la bucolica “ Wildflower”, affidata al compianto Maurice; eleganti ed intime sonate come “ Nothing Could Be Good”, degna del miglior George Michael e che rappresenta uno dei brani pù raffinati mai proposti dai Bee Gees, passando per brani di impegno quali “ Soldiers”, un rock passionale, o “ Crying' Every Day” ritmato ed accorato, per finire in maniera quasi solenne,(.. e un po’ fuori tema..) , con “ Be who you are”, una piece sinfonica, pallino ricorrente di Barry Gibb.
Nel mezzo troviamo due classiche ballad romantiche, interpretate da Robin; “ Don't Fall in Love With Me” , tradizionale e corposa, anche se con un testo troppo ripetitivo e “ I Still Love You”, una nènia di cui si poteva fare a meno…(non tutte le ciambelle riescono col buco…).
In conclusione possiamo dire che l’album “Living Eyes” è molto ben confezionato e avrebbe meritato più credito, se non altro per il coraggio dimostrato dai Bee Gees nel rompere con un genere ormai agonizzante, in cui rimasero invischiati anche gruppi di spessore come gli Earth Wind&Fire, per riproporre un genere come il Pop-rock che, per anni, li ha visti protagonisti assoluti anche se spesso ingiustamente bistrattati. La storia li riabiliterà.