Con colpevole ritardo mi sono accorto che nell’inserto “Musica” de “La Repubblica” della scorsa settimana c’è una bella recensione del nostro amico Enrico Sisti relativa a Magnet di Robin Gibb. Spero non vi sia sfuggita………. Eventualmente, se non avete modo di recuperare il giornale, posso ricopiarla e inserirla nel Forum.
Massimo
Bella recensione su "Magnet" di Enrico Sisti.
Moderatore: Enzo
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In effetti non mi aspettavo una recensione così favorevole.
Se proprio vogliamo fare un appunto Barry con Special non c'entra proprio niente (e neanche Robin) e Maurice per quanto ne so non ha partecipato all'album, ma è solo coautore dei due pezzi già pubblicati in versione differente.
Ciao,
Gianni
Se proprio vogliamo fare un appunto Barry con Special non c'entra proprio niente (e neanche Robin) e Maurice per quanto ne so non ha partecipato all'album, ma è solo coautore dei due pezzi già pubblicati in versione differente.
Ciao,
Gianni
recensione di Magnet
Sì. caro Massimo, me la sono persa, perchè non leggo abitualmente "La Repubblica" . Se effettivamente non ti è di grosso sacrificio sarebbe bello se potessi riportarla per noi (credo che anche altri se la siano persa).
Ciao.
Eleonora
P.S. UDITE UDITE!!!
A Milano c' è un negozio fornitissimo di dischi: "Stradivarius", e la proprietaria (senza neanche guardare in computer!) non solo sa benissimo chi è Robin Gibb, ma mi ha anche detto che l' uscita di Magnet è un po' in ritardo ma è prossimissima!
Ciao.
Eleonora
P.S. UDITE UDITE!!!
A Milano c' è un negozio fornitissimo di dischi: "Stradivarius", e la proprietaria (senza neanche guardare in computer!) non solo sa benissimo chi è Robin Gibb, ma mi ha anche detto che l' uscita di Magnet è un po' in ritardo ma è prossimissima!
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Questa è la recensione di Magnet apparsa la settimana scorsa su "Musica".
Ve la propongo così com'è, con gli errori a cui accennava Gianni (ma forse ad Enrico Sisti, che ha sempre dimostrato di conoscere e apprezzare la saga leggendaria dei Gibb, qualche errore di citazione possiamo perdonarlo)
Massimo.
MAGNET * * *
“Il miglior Bee Gees solista salda il conto col destino” di Enrico Sisti.
Fu il primo, nel 1969, a tentare la fuga solitaria, ma i fratelli Barry e Maurice lo riacciuffarono alla prima curva. Robin’s Reign, uscito nel 1970, era un bel disco, ma il destino familiare pesò più della bontà di certe decisioni. Ora Magnet, però, va oltre. Anche perché, il destino, dopo essersi accanito contro Andy, s’è portato via, a Gennaio, anche Maurice. Chiusa per sempre la favola Bee Gees (l’annuncio è di quest’anno) Robin conferma di essere l’unico dei tre ad avere un rapporto accettabile con la carriera solista (Barry l’ha avuto a sprazzi: vedi Guilty con la Streisand). Spunti notevoli in questo lavoro, ben curato da Deacon, produttore di neri in carriera (Jodeci):
proposte morbide (Inseparable),
lente (Special, scritta con Barry),
elegantemente dance (No Doubt, splendidi cori)
fine anni ’60 (Wish You Were Here, titolo sempre un po’ rischioso da proporre, ma grande canzone stile Bee Gees di Trafalgar)
e palesi autocitazioni (Love Hurts pare la continuazione con altri mezzi di My World).
Partecipazione anche per il povero Maurice, presente qua e là. Magnet è una prova di forza effettuata con la sola forza della tranquillità. E un po’ anche della tristezza.
Ve la propongo così com'è, con gli errori a cui accennava Gianni (ma forse ad Enrico Sisti, che ha sempre dimostrato di conoscere e apprezzare la saga leggendaria dei Gibb, qualche errore di citazione possiamo perdonarlo)
Massimo.
MAGNET * * *
“Il miglior Bee Gees solista salda il conto col destino” di Enrico Sisti.
Fu il primo, nel 1969, a tentare la fuga solitaria, ma i fratelli Barry e Maurice lo riacciuffarono alla prima curva. Robin’s Reign, uscito nel 1970, era un bel disco, ma il destino familiare pesò più della bontà di certe decisioni. Ora Magnet, però, va oltre. Anche perché, il destino, dopo essersi accanito contro Andy, s’è portato via, a Gennaio, anche Maurice. Chiusa per sempre la favola Bee Gees (l’annuncio è di quest’anno) Robin conferma di essere l’unico dei tre ad avere un rapporto accettabile con la carriera solista (Barry l’ha avuto a sprazzi: vedi Guilty con la Streisand). Spunti notevoli in questo lavoro, ben curato da Deacon, produttore di neri in carriera (Jodeci):
proposte morbide (Inseparable),
lente (Special, scritta con Barry),
elegantemente dance (No Doubt, splendidi cori)
fine anni ’60 (Wish You Were Here, titolo sempre un po’ rischioso da proporre, ma grande canzone stile Bee Gees di Trafalgar)
e palesi autocitazioni (Love Hurts pare la continuazione con altri mezzi di My World).
Partecipazione anche per il povero Maurice, presente qua e là. Magnet è una prova di forza effettuata con la sola forza della tranquillità. E un po’ anche della tristezza.
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