Premetto che quello che scrivo può non avere nessun significato, in quanto non ho ancora ascoltato il nuovo album di Robin (a parte il promo di Please e una versione live di Wish you were here), perché ho ancora una piccola speranza di vederlo pubblicato in Italia. Comprandolo qui vorrei dare un piccolo, quanto probabilmente inutile segnale ai nostri e alle relative case discografiche per riprendere a dedicare qualche minima attenzione anche al mercato italiano. Detto fra noi trovo inspiegabile che un paese come il nostro, di tradizioni musicali melodiche, non riesca più ad apprezzare dei maestri della melodia (anche se non solo della melodia) come i Gibb.
Detto ciò, non trovo scandaloso che Robin si affidi ad altri autori, perché ho sempre avuto l’impressione che il suo potenziale vocale non sia mai stato completamente sfruttato. Questo perché negli album dei Bee Gees ha quasi sempre uno spazio minore rispetto a Barry e negli album da solista ho sempre avuto l’impressione che alcuni pezzi siano solo riempimento (per quanto gradevole).
Quello che mi preoccupa è che si possa essere affidato ad altri autori per tirare fuori pezzi che, alla fine, potrebbero essere cantati senza sfigurare dai Backstreet Boys o dai Westlife. Se l’obiettivo fosse stato questo i pezzi se li poteva scrivere anche da solo e senza neanche impegnarsi molto.
Quindi ben vengano le collaborazioni e le cover, ma per elevare la qualità del suo repertorio solista, e forse le vendite sarebbero solo una conseguenza immediata.
Anche l’idea di qualche duetto potrebbe non essere disprezzabile. La mia opinione è che, se per Barry ciò potrebbe servire più che altro come rilancio commerciale e per rientrare nel circuito radio e MTV, per Robin potrebbe essere utile a far risaltare le sue qualità vocali. A mio parere infatti, fra le sue cose migliori, ci sono proprio i duetti con il fratello nei quali spesso le sue capacità vengono esaltate. La stessa idea Giorgia di Massimo io non la trovo per niente malvagia. Se l’idea piace a molti di noi perché non proviamo a segnalarla ai siti di Robin e della cantante romana?
Scusate la lunghezza della lettera e saluti Gibbiani (Pierbarry docet) a tutti
Gianni
Ancora su Robin
Moderatore: Enzo
-
- Messaggi: 182
- Iscritto il: 16 gen 2003, 11:41
Caro Gianni,
visto che siamo "nella sezione voli pindarici", volevo contribuire anch'io. Premetto che la musica italiana in generale non mi piace (a parte ovviamente qualche rara eccezione), però mi ha colpito il nuovo singolo in inglese di Laura Pausini: Surrender. Se ti è capitato di ascoltarlo, forse, avrai colto anche tu una certa "vena" Gibb. Non so chi siano gli autori e gli arrangiatori di tale brano, ma io noto una certa affinità con le possibili sonorità che farebbero risaltare le voci di Barry e Robin. Immagina un attimo la suddetta canzone con le voci dei Gibb. Che dici, mi sono spinto "ai confini della realtà?"
A te l'ardua sentenza.
Un salutone Gibbiano a tutti
visto che siamo "nella sezione voli pindarici", volevo contribuire anch'io. Premetto che la musica italiana in generale non mi piace (a parte ovviamente qualche rara eccezione), però mi ha colpito il nuovo singolo in inglese di Laura Pausini: Surrender. Se ti è capitato di ascoltarlo, forse, avrai colto anche tu una certa "vena" Gibb. Non so chi siano gli autori e gli arrangiatori di tale brano, ma io noto una certa affinità con le possibili sonorità che farebbero risaltare le voci di Barry e Robin. Immagina un attimo la suddetta canzone con le voci dei Gibb. Che dici, mi sono spinto "ai confini della realtà?"
A te l'ardua sentenza.
Un salutone Gibbiano a tutti
Pierluigi
Allora, il singolo di Laura mi è capitato di ascoltarlo di sfuggita, quindi in questo momento non mi sento di dare un giudizio sull’adattabilità alla voce dei Gibb. L’impressione che mi ha fatto è che, pur non trattandosi di un capolavoro, è un brano pop ben costruito e dalle ottime possibilità commerciali. D’altronde mi risulta che la Pausini si sia affidata a un esercito di autori e produttori stranieri di notevole pedigree.
Un operazione un po’ alla Still Waters, con la differenza non da poco che i Gibb si sono scritti tutti i brani e talvolta hanno anche collaborato alla produzione. A proposito di quest’album sono abbastanza d’accordo con quello che credo di ricordare abbia scritto tu, e cioè che pur essendo sicuramente un gran bel disco, tra quelli più recenti non è fra i miei preferiti. Questo sia perché avrei gradito un maggiore equilibrio tra ballate e up-tempo, sia perché (probabilmente proprio per l’intervento di altri produttori) lo sento un album meno gibbiano degli altri.
Forse non si può avere contemporaneamente un album 100% Gibb e un best-seller contemporaneamente, anche se di questo non sono del tutto convinto.
Gianni
Un operazione un po’ alla Still Waters, con la differenza non da poco che i Gibb si sono scritti tutti i brani e talvolta hanno anche collaborato alla produzione. A proposito di quest’album sono abbastanza d’accordo con quello che credo di ricordare abbia scritto tu, e cioè che pur essendo sicuramente un gran bel disco, tra quelli più recenti non è fra i miei preferiti. Questo sia perché avrei gradito un maggiore equilibrio tra ballate e up-tempo, sia perché (probabilmente proprio per l’intervento di altri produttori) lo sento un album meno gibbiano degli altri.
Forse non si può avere contemporaneamente un album 100% Gibb e un best-seller contemporaneamente, anche se di questo non sono del tutto convinto.
Gianni