Prima di tutto complimenti per la splendida iniziativa. Sono particolarmente contento anche perchè uno dei motivi fondamentali che mi spinse a creare "Bee Gees Italy", nell'ormai lontano novembre 1998, era proprio aiutare i fans a conoscersi, a comunicare e ovviamente, ad incontrarsi!
Detto questo, mi dispiace tantissimo non essere stato dei vostri, (in ogni caso grazie Eleonora!) ma spero in tantissime prossime volte (e speriamo di essere tanti
)Basta con le mie chiacchere ecco a voi....
RESOCONTO
By: L'organizzatore e anima del meeting, un applauso all'ottimo Enrico
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27 marzo 2004, sabato
Lodi è una piccola città di provincia e la sua stazione ferroviaria è costituita da una semplice costruzione in monoblocco che profuma di tempi andati.
Sullo spiazzo antistante, di dimensioni contenute, ci saranno parcheggiate grosso modo una decina di autovetture. Quattro di queste sono le nostre, pertanto il reciproco riconoscimento non presenta particolari difficoltà; al tocco della mezza ci siamo tutti, anche Maria Pia, l’unica tra noi giunta in anticipo con il treno.
Gli altri sono Paolo (detto Paolino) proveniente da Lugano, Dino da Asti, ed Eleonora e Dorotea giunte insieme da Milano.
Pierluigi mi aveva telefonato la sera prima rammaricandosi di non poter intervenire per problemi insorti all’ultimo momento; pertanto dai sette previsti siamo scesi al numero definitivo di 6 convenuti.
Ma ovviamente in questo momento siamo troppo contenti di esserci finalmente incontrati, al punto che ci abbracciamo come se fossimo amici di vecchia data che si fossero ritrovati per una rimpatriata.
Formata la carovana ci dirigiamo verso la località Abbadia Cerreto dove ci attende il ristorante.
Quest’ultimo, dal sobrio aspetto esterno, è stato ricavato dal restauro di un’antica dependence dell’abbazia che si eleva poco discosta.
L’interno è vasto e luminoso, dall’aspetto molto curato ed elegante; pochissimi altri clienti oltre a noi che veniamo fatti accomodare ad un tavolo rotondo giusto apparecchiato per 6 persone e che sembrava ci attendesse con l’infinita pazienza delle cose inanimate.
Il menù offre una scelta discreta: come primo piatto alcuni di noi optano per un risotto mantecato, altri per un risotto con radicchio veronese. I secondi sono più variati (storione per me, filetto per Maria, frittura mista per Dino…); i vini sono una scelta di Eleonora e di Dino che si rivela azzeccata sia per il rosso (rigorosamente fermo), sia per il bianco, dalla stupefacente tonalità ambrata.
Esaurita la classica coda di dolci, gelati, amari, caffè passiamo alle cose importanti.
Dorotea ci seppellisce letteralmente con decine di fotografie (alcune davvero interessanti) che la ritraggono accanto ai nostri eroi nelle più svariate circostanze: mentre guardavo le immagini non potevo fare a meno di pensare all’emozione che doveva aver provato ad averli osservati così da vicino nelle comuni attività di ogni momento della giornata e non solo su di un palco mentre suonavano. Poi il fatto che non fossero immagini ufficiali, ma in un certo senso “rubate” le rendeva particolarmente suggestive.
Poi è stata la volta di Paolo che ci ha lustrato gli occhi con i suoi preziosi vinili (tutti debitamente incellofanati), compreso il rarissimo doppio album “Nostalgia”, di cui avevo sempre sentito parlare, ma che non avevo ancora mai visto.
L’atmosfera , complice il vino, si è fatta idilliaca e ci invoglia ad una passeggiata negli immediati dintorni, dominati dalla bella abbazia cistercense che ci premuriamo di visitare; la costruzione, risalente all’anno 1100 circa, pur manifestandosi aggraziata nelle sue linee romaniche, secondo il sottoscritto non regge del tutto il confronto con altre abbazie, sempre dell’ordine dei benedettini cistercensi, quali quella di Chiaravalle della Colomba (nei pressi di Busseto) o quella (splendida) di Chiaravalle alle porte di Milano.
Ci prende improvvisa la voglia di ascoltare le magiche armonie dei brothers Gibb, per cui ci dirigiamo verso gli impianti stereo delle nostre auto.
L’ascolto è variato, ma io ricordo soprattutto la bellissima “Country lane” dall’album “Main Course”, accompagnata parola per parola dalle voci di noi tutti.
Un ascolto dopo l’altro, il tempo scivola troppo rapidamente; è giunta purtroppo l’ora del commiato e a questo punto Dino ci sorprende con un graditissimo omaggio: ad ognuno di noi vengono consegnate due bottiglie di vino (un bianco moscato ed un rosso fermo) di produzione della sua azienda familiare; Dino infatti giunge dalle ubertose terre delle Langhe famose per il vino di alta qualità e naturalmente per il re dei tuberi.
I saluti sono al limite della commozione: il raduno ci è parso troppo breve, tra noi si è come instaurata una alchemica sintonia di intenti.
Ci separiamo infine con la promessa di tenere viva la fiamma dell’amicizia in nome dei nostri amati fratelli e della loro musica immortale.
A presto, alla prossima occasione!
Foto
Al ristorante (beati loro...) Da sinistra: Dorotea, Dino,Eleonora,Paolino, Maria Pia
Enrico
Eleonora
Dino
Dorotea
Maria Pia
Paolino
Foto di gruppo all'Abbazia
Nel pronao dell'Abbazia
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Ragazzi siete stati grandi!!!
Saluti
Enzo
